Lo scaffale delle novità

sabato 12 dicembre 2009

I dieci più prestati del 2009

Ecco a voi l'elenco dei dieci titoli più prestati dalla nostra biblioteca nel corso di quest'anno.

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Danielle Steele
, Il miracolo
(Sperling and Kupfer, 2008. Traduzione di G. M. Griffini)
La notte di Capodanno un uragano si abbatte su San Francisco e sulle vite di tre estranei i cui destini si incroceranno: Quinn, un ricco vedovo misantropo, Maggie, divorziata e con una grande pena nel cuore, Jack, che ha molto da imparare e da dare. Ma, nonostante l'amicizia tra i tre cresca di giorno in giorno, e soprattutto l'affetto per Maggie, nulla sembra riuscire a distogliere Quinn dal suo progetto di fuga: partire da solo in barca a vela e abbandonare tutti. Sarà in mare aperto, a contatto con gli elementi scatenati dalla natura, che si troverà a dover scegliere tra un porto sicuro e l'avventura del cuore.

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Tiziano Scarpa, Stabat Mater
(Einaudi, 2009)
È notte, l'orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una. Si chiama Cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. Ogni notte Cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l'ha abbandonata. La musica per lei è un'abitudine come tante, un opaco ripetersi di note. Dall'alto del poggiolo sospeso in cui si trova relegata a suonare, pensa "Io non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. Io credo che la musica cada. Noi la versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci". Così passa la vita all'Ospedale della Pietà di Venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell'arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, prima impercettibilmente, poi con forza sempre più incontenibile, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. È un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. Si chiama Antonio Vivaldi. Grazie al rapporto conflittuale con la sua musica, Cecilia troverà una sua strada nella vita, compiendo un gesto inaspettato di autonomia e insubordinazione.

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Andrea Camilleri
, Un sabato con gli amici
(Mondadori, 2009)
Quando il passato presenta i suoi conti. Le vite di Matteo, Gianni, Giulia, Anna, Fabio, Andrea e Renata detta Rena sono tutte vite segnate. Fin dall'infanzia, con traumi profondi che scuotono l'anima oppure vanno a interrarsi in certe zone segrete della coscienza, e dalla giovinezza che ci aggiunge il suo carico di turbamenti, di rivolte, di affermazioni di sé. Sembrerebbe che gli anni della prima maturità possano portare un inizio di pacificazione, se non altro perché le vite sembrano incanalate nei loro binari borghesi e le coppie si sono stabilizzate, ma non è così. Non è affatto così; anzi, è proprio il contrario: l'età matura è il momento giusto perché i nodi vengano al pettine, gli elementi psichici si combinino apposta per precipitare, per esplodere come una miscela assai temibile con la quale un alchimista improvvido abbia giocato troppo a lungo e con troppa fortuna. Decisamente, questo romanzo è anomalo nella produzione di Andrea Camilleri. Lo è da subito, dalla prima lettura che ci propone una lingua secca, affilata, che non cede all'espressività del dialetto né ad alcuna di quelle varie forme di pietas che spesso si ritrovano nella prosa dello scrittore e che sotto forma di ironia, tenerezza, comprensione per le umane debolezze intervengono a lenire anche le situazioni più dure e crudeli. Qui invece non c'è possibilità di fuga o di nascondimento. Ogni personaggio è consegnato alla sua dannazione e alla deriva inesorabile delle sue azioni

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James Patterson, Sulle tracce di Mary
(Longanesi, 2009. Traduzione di A. Biavasco, V.Guani)
Una tranquilla vacanza a Disneyland insieme ai figli è quello che ci vuole per il detective dell'FBI Alex Cross; ma la pace dura solo poche ore, perché una mano omicida ha deciso di colpire proprio in California, a Hollywood, nel tempio delle stelle del cinema. Una mano spietata, che si diverte a descrivere le proprie gesta in agghiaccianti e-mail a un giornalista del Los Angeles Times firmandosi Mary Smith, sta uccidendo in maniera efferata attrici madri di famiglia. Una mano che non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi. Ma chi è veramente Mary Smith: una fan ossessionata? Un'attrice fallita? O c'è dietro qualcosa di ben più terribile? E soprattutto, si tratta davvero di una donna, come molti indizi sembrano indicare, oppure ha ragione l'intuito da profiler di Cross, che lo porterebbe a scartare questa ipotesi? Mentre gli omicidi si susseguono, sempre più violenti, e sorgono tensioni e contrasti tra l'FBI e il Dipartimento di polizia di Los Angeles, Alex Cross rischia di perdere una delle partite più difficili della sua carriera investigativa.

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Patricia Cornwell, Kay Scarpetta
(Mondadori, 2009. Traduzione di A. Biavasco, V.Guani)
Abbandonato il suo lavoro di patologa forense a Charleston, in South Carolina, Kay Scarpetta viene convocata dal dipartimento di polizia di New York per esaminare un paziente dell'ospedale psichiatrico di Bellevue accusato di omicidio, il quale ha espressamente fatto il suo nome e non intende parlare con nessun altro. Quando entra nella cella, Kay si trova di fronte a un uomo affetto da nanismo, ferito ma ritenuto ancora così pericoloso da trovarsi ammanettato e incatenato. Tuttavia, Oscar Bane sostiene di non essere lui l'autore del delitto e racconta a Kay una storia incredibile, secondo la quale le ferite che ha sul corpo sarebbero sì state provocate durante il delitto di Terri Bridges, la sua ragazza, ma che il responsabile sarebbe qualcun altro. Qualcuno che lo ha spiato, seguito, studiato e che infine ha aggredito lui e Terri. Sembra una storia poco credibile, e Oscar potrebbe facilmente essere uno psicopatico, ma le torture e le mutilazioni che Terri ha subito sono altrettanto al limite dell'incredibile. E poco dopo, un nuovo terribile omicidio viene commesso. Così, assieme allo psicologo forense Benton, da poco suo marito, e Lucy, la nipote anch'essa trasferitasi a New York, Kay comincia un'indagine che attraversa le strade della città e le pieghe più buie di Internet, per scoprire che l'omicida potrebbe essere in realtà molto più vicino di quanto creda. Patricia Cornwell ritorna con una nuova indagine che scava nelle più profonde oscurità umane.

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Danielle Steel, Sua altezza reale
(Sperling and Kupfer, 2009. G. M. Griffini)
In jeans e maglione, la principessa Christianna è una giovane donna di oggi: nata in Europa, educata in America, preoccupata per il futuro del mondo in cui vive, è molto più responsabile dei suoi ventitré anni. Unica figlia femmina del principe regnante di una nazione che prende molto sul serio la monarchia, il suo destino è già scritto: suo padre ha per lei dei piani ben precisi. Adesso, dopo quattro anni all'università di Berkeley, la vita a palazzo non riesce più a distogliere il suo interesse da ciò che accade all'esterno: i bambini che soffrono, le devastazioni del terrorismo, le malattie. Determinata a dare il proprio contributo, riesce a recarsi un anno in Africa come volontaria della Croce Rossa. Inizia così per Christianna un viaggio di scoperta, di cambiamento, di profonda presa di coscienza. In Aafrica, si immerge subito nel brulicante trambusto di un campo internazionale di accoglienza profughi, tra polvere, medici e volontari. Finalmente libera dalle costrizioni della vita di corte, Christianna fa di tutto per nascondere la propria identità ai nuovi amici e colleghi e soprattutto a Parker Williams, il giovane americano di Medici Senza Frontiere che si prodiga al suo fianco. Ma via via che la violenza dilaga, e che i doveri la richiamano in patria, la sua personale battaglia per la libertà subisce una svolta inaspettata. Un capriccio del destino e, in un solo istante, la vita di Christianna cambia per sempre, in un modo che lei non avrebbe mai potuto prevedere.

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Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne
(Marsilio, 2007. Traduzione di C. Giorgetti Cima)
Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.

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(3)


Muriel Barbery, L'eleganza del riccio
(edizioni e/o, 2007. Traduzione di E. Caillat e C. Poli)
Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.

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(2)


Stephenie Meyer, Breaking down
(Fazi, 2008. Traduzione di L. Fusari)
Per Bella Swan essere innamorata di un vampiro è allo stesso tempo un sogno a occhi aperti e il peggiore degli incubi, un intreccio di sensazioni che si alternano e le lacerano l'anima. La passione per Edward Cullen la spinge verso un destino soprannaturale, mentre il profondo legame con Jacob Black la riporta invece indietro, nel mondo terreno. Bella ha alle spalle un anno difficile, pieno di perdite, di conflitti, di tentazioni contraddittorie. Ora è al bivio decisivo: entrare nello sconosciuto mondo degli immortali, o continuare a condurre un'esistenza umana. Dalla sua scelta, dipenderà l'esito del conflitto tra il clan dei vampiri e quello dei licantropi. Eppure, ora che Bella ha preso la sua decisione, sta per scatenarsi una sorprendente catena di eventi che cambieranno per sempre la vita di tutti coloro che la circondano. Ma quando il tempo a sua disposizione sembrerà essere esaurito, e la strada da prendere già stabilita, Bella - dolce e timida in Twilight, sensuale e inquieta in "NewMoon" ed "Eclipse"- andrà incontro a un futuro dal quale non potrà più tornare indietro. Il capitolo conclusivo della saga di "Twilight", svela segreti e misteri di questa epopea romantica che ha avvinto tanti appassionati in tutto il mondo.

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...and the winner is...

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Stieg Larsson, La regina dei castelli di carta
(Marsilio, 2009. Traduzione di C. Giorgetti Cima)
La giovane hacker Lisbeth Salander è di nuovo immobilizzata in un letto d'ospedale, anche se questa volta non sono le cinghie di cuoio a trattenerla, ma una pallottola in testa. È diventata una minaccia: se qualcuno scava nella sua vita e ascolta quello che ha da dire, potenti organismi segreti crolleranno come castelli di carta. Deve sparire per sempre, meglio se rinchiusa in un manicomio. La cospirazione di cui si trova suo malgrado al centro, iniziata quando aveva solo dodici anni, continua. Intanto, il giornalista Mikael Blomkvist è riuscito ad avvicinarsi alla verità sul terribile passato di Lisbeth ed è deciso a pubblicare su "Millennium" un articolo di denuncia che farà tremare i servizi di sicurezza, il governo e l'intero paese. Non ci saranno compromessi. L'ultimo capitolo della trilogia di Stieg Larsson è ancora una volta una descrizione della società contemporanea sotto forma di thriller. Un romanzo emozionante di trame occulte e servizi segreti deviati, che cattura il ritmo del nostro tempo e svela a cosa possono condurre le perversioni di un sistema malato. Una storia che, fedele all'anima del suo autore, narra di violenza contro le donne, e di uomini che la rendono possibile.

venerdì 11 dicembre 2009

giovedì 10 dicembre 2009

Incontro con l'autore Gianluca Morozzi

Venerdì 11 Dicembre, ore 21.00, presso la libreria La Morosina (via C. Cattaneo 31, Cattolica) in collaborazione con la Biblioteca di Cattolica, si terrà un incontro con lo scrittore bolognese Gianluca Morozzi, prolifico e geniale autore bolognese di fama ormai internazionale. Tra le sue opere: Despero (Fernandel 2001), Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte (Fernandel 2003), Black Out (Guanda 2004), L'era del porco (Guanda 2005), L'Emilia o la dura legge della musica (Guanda, 2006), Il rosso e il blu (Castelvecchi 2009). Con i disegnatori Giuseppe Camuncoli e Michele Petrucci ha realizzato in veste di sceneggiatore Il Vangelo del coyote (Guanda, 2007) e, sempre con Petrucci, ha in corso di pubblicazione la prima stagione del "graphic serial" FactorY (voll. 1, 2 e 3, Fernandel 2008-2009). In questa occasione Gianluca presenterà il romanzo Colui che gli dei vogliono distruggere (Guanda 2009).

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(dal sito dell'editore)

COLUI CHE GLI DEI VOGLIONO DISTRUGGERE
Terra L: un mondo quasi uguale al nostro, a parte qualche rilevante differenza. Fra i tetti di Bologna, su Terra L, vive un supereroe. Si chiama Leviatan. I suoi poteri cambiano ogni dodici ore, in maniera incontrollabile. Da più di un secolo difende l’umanità da ogni pericolo. Nella sua identità segreta, Leviatan si fa chiamare Daniel, vende dischi e fumetti rari ed è fidanzato con un’isterica scrittrice di romanzi erotici. Che è innamorata di Leviatan. Su Terra L vive anche un altro eroe, un uomo che, sbucato dal nulla a New York nei primi anni Sessanta, ha scritto tutte le canzoni più famose della storia della musica. Si chiama Johnny Grey. Artisti come David Bowie o Lou Reed, privati del proprio sfogo artistico, sono diventati folli supercriminali, sempre impegnati in macchinazioni che Leviatan deve sventare.

Terra Prima: il nostro mondo rassicurante e familiare. Qui i supereroi vivono soltanto nei fumetti, e David Bowie e Lou Reed sono rispettate rockstar. Su Terra Prima, un musicista di nome Kabra ha pochi giorni per scrivere la canzone che rilancerà i Despero, la sua storica band, e sfuggire ai tentativi di seduzione della bella Elettra, chitarrista talentuosa e pazza. Nella sua tragicomica odissea, preda di una terribile crisi creativa, si imbatte in un edicolante che blatera di supereroi e di supercriminali dai nomi molto noti...

UN BRANO
"Ci sono poteri utili, poteri inutili, poteri dannosi. Leviatan li aveva tutti.
Immaginate un potere, uno qualunque. Leviatan ce l’aveva.
A parte forse il sudore corrosivo, i superacidi gastrici e le lumache divoratrici nell’intestino, tutti gli altri poteri erano codificati nel suo dna. Poteri utili, la superforza. Inutili, il superventriloquismo. Dannosi, l’empatia passiva.
Solo, Leviatan aveva due poteri per volta. Che si ricombinavano ogni dodici ore. Alle sette, e alle diciannove.
Se dalle sette alle diciannove era un supereroe telepatico in grado di volare, dalle diciannove alle sette del mattino dopo poteva correre alla velocità del suono e parlare con le piante. Due volte in una giornata, automaticamente, i poteri mutavano. Leviatan faceva colazione con la telecinesi e la vista calorifica, andava a cena con il superudito e il fattore rigenerante.
Due volte al giorno.
Ogni giorno della sua vita."